Karuta: Istruzioni di gioco (parte 1)

Bentornati a Pillole di Giappone! Il nostro viaggio ci porta oggi alla scoperta del Karuta, un particolarissimo gioco di carte, partendo da una piccola analisi del manga Chihayafuru (ちはやふる) di Yuki Suetsugu, ancora inedito in Italia. Seguirà un’intervista a Francesco Gulisano, membro dell’Associazione AKI – Karuta Italia, che ci fornirà una panoramica sulle regole di gioco.

Chihayafuru, volume 7. © Yuki Suetsugu/Kodansha.

TRAMA
Chihaya Ayase, pronta a sacrificare ogni cosa pur di supportare il sogno della sorella nel diventare una modella, si appassiona al Karuta grazie all’incontro con Arata, un nuovo studente ed esperto giocatore di Hyakunin Isshu. Giunta alle superiori Chihaya decide di fondare un club di Karuta, reclutando nuovi membri con lo scopo di diventare i numeri uno al mondo.

L’INTERVISTA
Ciao Francesco, innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista! Direi di iniziare con una tua piccola presentazione, magari illustrandoci come hai scoperto il Karuta.
Grazie a voi! Mi chiamo Francesco Gulisano, mi sono laureato all’Università di Bergamo e al momento sto continuando gli studi in Lingua e Cultura Giapponese all’Università Ca’ Foscari di Venezia. La mia scoperta del Karuta è stata quasi “frutto del destino”: non avevo assolutamente idea di cosa fosse, finché una mia senpai dell’Università di Bergamo è venuta, durante una lezione di letteratura giapponese, a presentarci questo gioco, da lei ha conosciuto attraverso l’adattamento anime di Chihayafuru, che è praticamente la base per la maggior parte dei giocatori di Karuta fuori dal Giappone (anche in patria si stanno facendo strada i fan di questa serie). Sembrava interessante, per cui sono andato ad una seconda presentazione e ho così iniziato a giocare. Ovviamente anche io ho letto il manga e guardato l’anime di quest’opera, che tra l’altro è molto interessante e ben fatto. Ormai sono tre anni e mezzo che gioco, sono uno dei veterani della prima generazione di giocatori all’Università di Bergamo; da allora abbiamo continuato nel nostro progetto e oggi stiamo cercando di espanderci in tutta Italia.

Prima di parlare dell’Associazione, una domanda tecnica: come si gioca a Karuta e quali sono le regole?
Le carte del Karuta sono cento, e vengono dalla collezione Hyakunin Isshu (“Cento poesie per cento poeti”). Ogni carta rappresenta una poesia, e le carte da gioco ne riportano soltanto la seconda parte. Il gioco si basa sul riuscire a prendere la carta nel momento in cui viene letta la prima parte della poesia. Ogni giocatore inizia con 25 carte, per cui soltanto 50 delle 100 carte vengono utilizzate in una partita. Lo scopo del gioco è riuscire ad arrivare a zero carte prima dell’avversario. Questo si ottiene in diversi modi: prendendo dal proprio campo una delle 25 carte, prendendo una delle 25 carte dell’avversario inviandogli una delle proprie in cambio, oppure facendogli fare otetsuki, ossia un fallo. Un fallo si ha quando tocchi la carta sbagliata; per esempio può accadere se viene letta una carta nel proprio campo e l’avversario tocca il suo o, in alternativa, se la carta che viene letta è una delle 50 che non vengono utilizzate (vengono lette tutte le 100 carte) e qualcuno tocca il campo.

2. Carte per il lettore. Sono realizzate a mano, ed esiste un unico negozio autorizzato a produrle e venderle!

Si inizia con 50 carte che vengono divise tra i due giocatori. Le si può organizzare sul campo come si vuole, purché si rispettino alcune regole: la larghezza del campo non deve essere superiore a circa 90cm, e devono essere ordinate secondo tre linee orizzontali distanti un dito l’una dall’altra. Infine bisogna lasciare tre dita di distanza tra il proprio campo e quello dell’avversario. La mano con cui si gioca è una sola e deve essere stabilita ad inizio partita; va mantenuta dietro l’ultima linea di carte, e la testa non deve superare la linea centrale. Ci si muove soltanto dopo che il lettore ha iniziato a declamare e non bisogna assolutamente far rumore mentre vengono lette le carte; il gioco è basato anche sull’udito e sulla capacità di distinguere i suoni. Tutti i giocatori di Karuta imparano il punto in cui si riconosce una carta, anche perché ci sono diverse coppie di carte identiche fino alla seconda/terza sillaba che si possono distinguere solo aspettando le seguenti (es: araza/arashi).
Lo stile di gioco invece è molto personale. Non necessariamente uno stile è più forte dell’altro, ma è necessario giocare nel modo migliore per se stessi. Magari uno stile può sembrare più efficace, ma se utilizzato da un’altra persona non dà gli stessi risultati. Un’altra cosa molto interessante del Karuta è che si gioca a prescindere dall’età, dal genere e da qualsiasi tipo di forma fisica. Nel mio ultimo torneo ho giocato contro un bambino delle elementari, una signora di mezza età e una studentessa universitaria, per cui … chiunque può giocare! E ovviamente le condizioni fisiche influiscono sullo stile di gioco.
A livello competitivo, il gioco è estremamente veloce e dinamico. È anche un gioco di resistenza fisica e mentale, perché per quanto tu possa essere forte una partita dura almeno un’oretta, dovendo le carte essere lette tutte. Bisogna quindi tenere traccia sia delle carte che sono in campo sia di quelle già lette e di quelle che non sono né state lette né in campo. È anche per questo motivo che i giocatori considerano il Karuta come un vero e proprio sport. (fine parte 1)

Non perdete la seconda parte dell’intervista a Francesco Gulisano che ci racconterà dell’Assocaizione AKI – Karuta Italia! A prestissimo!

-Lilolilosa


Fonti web:
https://www.animeclick.it/manga/10891/chihaya-full
https://kodanshacomics.com/series/chihayafuru/