Leggende giapponesi sulle sirene

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Bentornati alla nostra rubrica Giappone Animato! Oggi parleremo delle leggende sulle sirene giapponesi… Saranno simili alle nostre? Scopriamolo subito!

LEGGENDE E MITI SULLE SIRENE

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Raffigurazione di una sirena del periodo Edo (1603-1868)

Secondo la tradizione giapponese le sirene (ningyo 人魚, letteralmente “pesce umano”) sono yōkai (creature soprannaturali) marini che causano tempeste e sventure: si riteneva infatti che i pescatori che avessero catturato questi esseri avrebbero dovuto rigettarli in acqua per non attrarre la sfortuna. Anticamente sono raffigurate in maniera diversa rispetto alla mitologia occidentale: possiedono il corpo simile a quello di un pesce, una testa di scimmia e i denti affilati. Altri racconti, più recenti e degli ultimi secoli, descrivono questo essere con un volto umano, idea rafforzata maggiormente per via dell’influenza occidentale giunta in Giappone (come “La sirenetta” di Hans Christian Andersen, del 1837), fino a raggiungere i connotati della sirena occidentale, ossia una splendida ragazza con la coda di pesce, che con la sua splendida voce canta nelle profondità marine. La fiaba di Andersen è giunta in Giappone a inizio del 1900, prendendo piede nella società specialmente per via degli insegnamenti e della morale di sacrificio e perseveranza, arrivando a far parte del materiale didattico utilizzato nelle scuole.

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Raffigurazione di una sirena, 1808, ©Katsushika Hokusai

I racconti mitologici sulle sirene in Giappone sono purtroppo pochi, il più famoso si chiama Yao Bikuni (o Happyaku Bikuni 八百比丘尼 “800 anni da sacerdotessa buddhista”): la storia racconta di un pescatore della prefettura di Wakasa che un giorno trovò nel suo bottino un pesce particolare. Decise di chiamare alcuni amici per provarne la carne ma, una volta visto il volto umano, sconsigliò di assaggiare il piatto e chiese agli ospiti di gettare i resti sulla via di casa. Uno di loro, per via del troppo sakè bevuto, se ne dimenticò e tornato alla propria dimora non si accorse che la figlia assaggiò quello strano pesce. Tornato in sé temette per la vita della bambina, ma non notando nulla di strano con gli anni dimenticarono l’accaduto; ormai divenuta adulta, la giovane si sposò: da quel momento smise di invecchiare, al contrario del marito, e nei secoli rimase vedova ancora e ancora. Stanca di quella mera esistenza, prese i voti e divenne monaca, finendo per girare di paese in paese, fino a quando, dopo 800 anni di vita, tornò alla propria città natale a Wakasa, dove finalmente morì.
Secondo un’altra leggenda nipponica le sirene sono divinità che piangono perle al posto delle lacrime: questa particolarità deriva dai racconti cinesi del XV secolo, che le descrivevano come metà donne e metà pesce (più vicine quindi alla mitologia occidentale) e abili tessitrici.

SETO NO HANAYOME

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Seto no Hanayome ©Seiji Kishi

Seto no Hanayome (瀬戸の花嫁 “La sposa del Mare Seto”, in inglese “My Bride Is a Marmaid”) è una serie trasposta sia su manga che su anime: racconta di un ragazzo, Nagasumi Michishio, che con i genitori trascorre le vacanze estive al Mare Seto, a casa della nonna. Un giorno viene salvato dall’annegamento dalla dolcissima sirena Sun Seto, figlia del capo tritone della zona e leader di un gruppo di sirene Yakuza. Poiché la giovane ha rivelato la sua identità di creatura marina, Nagasumi, secondo la legge dei mari, deve essere giustiziato: per evitare ciò Sun decide di trascorrere la vita con lui, e i due sono costretti a sposarsi nonostante la giovane età. Gōzaburō, il padre malavitoso, assieme ad altri membri della famiglia si oppone al matrimonio per non perdere l’amata figlia, e puntata dopo puntata siamo testimoni di scene molto divertenti, come gli incontri tra gruppi di sirene Yakuza all’interno di una classica scuola giapponese. La bella Sun incontrerà perfino un’amica d’infanzia, Luna, anch’essa figlia di un boss: le giovani cercheranno di contendersi l’amore per Nagasumi, sfidandosi addirittura in gare di canto letali per gli esseri umani.

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Scena di Seto no Hanayome ©Seiji Kishi

Gli stili di disegno di questo anime sono numerosi e sempre divertenti: dai momenti di serietà e forza d’animo simili a “Ken Il Guerriero”, a scene dolci e divertenti disegnate con lo stile chibi (caratterizzato da dimensioni della persona ridotte, occhi grandi, e pochi particolari). La storia è un continuo di scene sia spassose che commoventi, in cui vivono in modo perfettamente simbiotico più sfere: il mondo scolastico, quello delle sirene (con eventuali problemi, come la trasformazione imminente da umano a creatura marina col solo tocco dell’acqua), e le usanze e i modi di parlare della Yakuza, seppure visti in modo comico. I personaggi ci insegnano che dobbiamo sempre combattere per ciò che amiamo, senza mai darsi per vinti e rinunciare ai propri obiettivi, come il motto che Sun esclama sempre prima di ogni combattimento: “任侠と書いて人魚と読みいきん!” (“Ninkyō to kaite ningyo to yomu kin!”) tradotto come “Si scrive eroismo, si legge sirena!”

LA STIRPE DELLA SIRENA 

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Tratto dal manga La stirpe della sirena ©Kon Satoshi

Abbiamo già parlato di Satoshi Kon nell’articolo su Tokyo Godfathers, ma avete mai pensato a lui come mangaka? “La stirpe della sirena” (in giapponese 海帰線 kaikisen, che può essere tradotto come “ritorno verso il mare”) è un manga a volume unico del grande regista: la vicenda è ambientata a Tsunade, un paese sul mare immerso nella natura, e vede il giovane Yosuke come protagonista della storia. Secondo la leggenda il sacerdote shintoista del luogo fece un patto con una sirena: l’uomo si sarebbe preso cura di un uovo in cambio di pace e prosperità nel villaggio, e ogni sessant’anni avrebbe dovuto riportarlo in mare in cambio di uno nuovo, così per l’eternità. Gli anni sono passati, ma il sacerdote, padre di Yosuke, è molto scettico e decide di non seguire il patto con la sirena, sfruttando invece la leggenda per favorire il turismo; il ragazzo si trova in una posizione di mezzo fra il padre e il nonno, che al contrario è molto legato alla leggenda, e dovrà scegliere a cosa credere veramente. Si tratta di una storia in cui convivono natura e progresso, tradizione e modernità, espressa con molto realismo nonostante la presenza degli eventi magici.

Se vi piacciono le storie sulle sirene, questi titoli fanno per voi! Spero che questo articolo vi sia piaciuto, a presto!

-Lidia


Bibliografia:
Lucy Fraser, Reading and retelling girls across cultures: mermaid tales in Japanese and English, Japan Forum, 2014, 246-264.

Fonti web:
https://hanabitemple.forumfree.it/?t=67763842
https://japanesemythology.wordpress.com/toyota-mahime/ningyo/
http://haneulcorea.blogspot.com/2016/07/jiaoren-la-sirena-dalle-lacrime-di-perla.html
https://mermaidsresearchcenter.wordpress.com/2017/05/20/ningyo-le-sirene-giapponesi/
https://www.fumettologica.it/2019/09/stirpe-sirena-satoshi-kon-manga/
https://www.akibagamers.it/25-09-2019/la-stirpe-della-sirena-recensione/
https://images.app.goo.gl/3rNwHwwLRQFvQKbbA
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