Obon matsuri e Ano Hana

Giappone Animato

Bentornati ad un nuovo articolo di Giappone Animato! Nei giorni scorsi in Giappone si è festeggiato l’Obon, una tradizione buddhista in cui vengono onorati gli spiriti degli antenati!

ORIGINE E LEGGENDA

Giappone Animato Dal 13 al 15 agosto in Giappone si è celebrato l’Obon お盆, un’antica tradizione buddhista che onora i defunti: il termine Bon (la “o” attribuisce una valenza onorifica) deriva dal sanscrito “Ullambana”, tradotto letteralmente “appeso a testa in giù”, traslitterato in lingua giapponese con “Urabon” e trasformato nell’espressione conosciuta oggigiorno.

La leggenda narra che il monaco Maudgalyayana (Mokuren), discepolo di Buddha, una notte usò le sue doti di chiaroveggente per vedere le condizioni della madre, defunta da tempo. Scoprì che la donna si trovava nel Regno degli Spiriti Affamati e non riusciva a riposare: in vita era stata troppo avida di denaro, non condividendo le sue fortune e il cibo con i bisognosi che le venivano a chiedere aiuto sull’uscio di casa. Il monaco, vedendo la disperata condizione della madre, chiese a Buddha cosa poter fare per confortarla: Buddha rispose che il monaco doveva semplicemente mettere del cibo su di un piatto pulito, recitare per sette volte un determinato mantra (parole sacre, simile ad una preghiera) e offrire cibo e vestiti a centinaia di altri monaci. Queste azioni avrebbero aiutato la madre di Maudgalyayana a lasciare quel mondo di sofferenza e rinascere sotto forma umana.

LE TRADIZIONI DELL’OBON

Giappone Animato In questi giorni si ritiene che gli spiriti degli antenati ritornino alle proprie dimore terrene per fare visita alle famiglie, le quali prima di accoglierli hanno il compito di preparare a dovere le abitazioni e le vie della città. Le case vengono pulite e sistemate per bene, decorate con fiori, incensi e frutta di vario tipo; le strade e i sentieri nei dintorni invece vengono arricchite con candele, lanterne e fiammelle chiamate mukaebi 迎え火 (“fuoco di benvenuto”), che secondo le credenze dovrebbero aiutare gli spiriti degli antenati a ritrovare la strada di casa. Il 15 è tradizione recitare i sutra (gli insegnamenti) buddhisti presso il tempio per proteggere i propri cari defunti, e in seguito l’intera famiglia si raccoglie intorno alla tavola per preparare e offrire cibo e bevande agli altari domestici, così come aveva fatto Maudgalyayana.

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Bon Odori 盆踊り

Il 15 in occasione del matsuri è consuetudine anche eseguire la danza in onore dei morti chiamata Bon Odori 盆踊り: accompagnata dal suono dei tamburi tradizionali giapponesi, chiamati taiko 太鼓, questa danza folkloristica è ormai associata più al periodo estivo che alla sfera religiosa. La sera si conclude con l’immancabile spettacolo di fuochi d’artificio (hanabi 花火) dove, indossando il proprio yukata, ci si ritrova tra amici e familiari per godere insieme la magnifica serata. Il giorno seguente vengono riaccese le lanterne e le fiammelle che da mukaebi cambiano nome in okuribi 送り火, ossia “fuoco cerimoniale”: questo perché invece che accogliere gli spiriti come il primo giorno, il loro compito ora è quello di aiutarli a tornare nel mondo dei morti. Spesso gli okuribi vengono posizionati su di un corso d’acqua e portati via dalla corrente: chiamati in questo caso tōrō nagashi 灯篭流し (“flusso delle lanterne”), viene così dato vita ad uno spettacolo meraviglioso.

È interessante l’usanza che ogni 16 agosto avviene nella città Kyōto: si celebra il Gozan no Okuribi 五山の送り火, tradotto letteralmente con “i fuochi cerimoniali delle cinque montagne”. Consiste nel creare con dei falò cinque simboli sulle cinque montagne che circondano la città, ritraendo tre kanji e due simboli: due kanji hanno il significato di “grande” 大, altri due sono contati per uno tramite la scritta “Myō-Hō” 妙法 e rappresentano un insegnamento buddhista, infine le immagini di un torii e di una barca.

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Scena di Ano Hana ©Tatsuyuki Nagai

ANO HANA

Ano hi mita hana no namae wo bokutachi ha mada shiranai” (あの日見た花の名前を僕達はまだ知らない “Ancora non conosciamo il nome del fiore visto quel giorno”), conosciuto più semplicemente come “Ano Hana”, si tratta di un anime del 2011 composto da 11 episodi.
Le vicende ruotano attorno ad un gruppi di ragazzi, amici durante l’infanzia e ormai persi di vista: la loro vita da bambini venne sconvolta a causa della morte di un membro del gruppo, la dolce Menma. Dopo diversi anni i cinque ragazzi sono cresciuti e frequentano le scuole superiori: ogni estate il suo spirito ritorna nel mondo terrestre e si mostra solamente a Jintan, leader della ex-comitiva. Questa estate è particolare, perché Menma gli chiede di aiutarla ad esaudire un suo desiderio, di cui però si è dimenticata: i due così riuniscono la compagnia e insieme ripercorrono la loro infanzia. Con questo anime commovente è impossibile non versare nemmeno una lacrima!

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Scena di Ano Hana ©Tatsuyuki Nagai

Ci mostra un Giappone nascosto: le credenze estive sugli spiriti, le tradizioni buddhiste ancora rispettate, le preghiere e i doni offerti agli altari domestici, e perfino il fatto che Menma voglia raggiungere il Nirvana, ossia riuscire ad “andare oltre” e trovare la pace. Possiamo osservare le diverse difficoltà che devono affrontare i giovani giapponesi, come l’entrare in una scuola prestigiosa, la pressione sociale, l’eccesso di competizione o al contrario il lasciarsi andare.

Ve ne consiglio caldamente la visione, è perfetto per questo periodo estivo!! Spero che l’articolo vi sia piaciuto, a presto!

-Lidia


Fonti web:
https://www.giapponeinitalia.org/obon-la-festa-delle-lanterne/
http://www.tuttogiappone.eu/il-festival-di-obon/
http://viaggiappone.com/blog/obon-festa-giapponese.html
https://www.meganerd.it/ano-hana-ancora-non-conosciamo-il-nome-del-fiore-che-abbiamo-visto-quel-giorno/
https://unsplash.com/photos/bKybJEUYTPY
https://unsplash.com/photos/6KgCD5fcW2w
https://unsplash.com/photos/Ku8b5sBj6k
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