fbpx

MangaSchool

Corsi di Manga e Fumetto a Venezia Mestre e Online

  • Home
  • MangaSchool
    • Lo Staff
    • Convenzioni
    • Partner
  • Corsi
    • KIDS JUNIOR (6-9)
    • KIDS SENIOR (10-13)
    • MANGA BASE
    • MANGA INTERMEDIO
    • MANGA AVANZATO
  • Preiscrizioni
  • NEWS
  • RUBRICHE
    • GIAPPONE ANIMATO
    • PILLOLE DI GIAPPONE
  • MEDIA + EXTRA
    • I lavori dei ragazzi dell’a.a. 2017-2018
    • Presentazione dei corsi VeneziaComix all’Istituto Parini
    • Corso Base, Avanzato e Bambini 2016/2017
    • Porte di Mestre Comics 2016
    • Corso Base e Avanzato 2015/2016
    • Workshop Manga Bambini @ GalleriainGalleria 2015
    • Workshop Nipponbashi 2011
    • Corso base Venezia 2010/2011
    • LuccaComics 2011
  • Contatti
    • DOVE SIAMO
  • POWERED BY VENEZIACOMIX

Introduzione alla lingua giapponese: hiragana e katakana

8 Novembre 2018

Ciao a tutti e ben ritrovati a Pillole di Giappone!

Come promesso, ha inizio la seconda parte della nostra rubrica dedicata alla lingua giapponese.

Quello di oggi è il primo di due articoli sulla scrittura: oggi è il turno di hiragana e katakana, mentre il prossimo sarà interamente dedicato ai kanji. Ma ora bando alle ciance, si comincia!

COME SCRIVERE IL GIAPPONESE?

Sillabario hiragana

La lingua giapponese è caratterizzata da due principali sistemi di scrittura: i kanji, caratteri di origine cinese, e il kana; a questi si aggiunge il rōmaji, utilizzato per traslitterare i caratteri giapponesi in lettere latine. Per trascrivere kanji e kana esistono più sistemi, sebbene il più diffuso sia il Sistema Hepburn (dal nome del missionario che lo ha creato), quello che utilizzeremo anche noi.
Con il termine kana vengono indicati i due sillabari fonetici: hiragana e katakana. Entrambi si sono sviluppati dai caratteri cinesi, ma attenzione: non possono essere utilizzati come più ci piacciono. Scopriamo quindi i loro diversi ambiti di utilizzo!

HIRAGANA: SCRITTURA “A FILO D’ERBA”
Gli hiragana, caratterizzati da tratti morbidi e arrotondati, derivano dalla stilizzazione dei kanji scritti in stile sōsho (草書, lett. “a filo d’erba”). Sono stati creati dalle dame di corte in periodo Heian (794-1185). Anche se non era permesso loro di studiare il cinese, potevano comunque esercitarsi nell’arte della calligrafia; per poter scrivere gli ideogrammi più facilmente e velocemente, le donne sono arrivate a definire una sorta di “corsivo dei kanji”, dal quale sono appunto derivati gli attuali hiragana.
Al giorno d’oggi lo hiragana è utilizzato principalmente assieme ai kanji per le parti funzionali della lingua, ad integrazione del sistema ideografico che rappresenta invece la parte semantica.

KATAKANA: AUSTERI COME I SUTRA

Sillabario katakana

I katakana, caratterizzati da forme rigide e spigolose, sono invece nati prendendo una parte dei kanji originali. Questo sillabario veniva inizialmente utilizzato per segnare la pronuncia delle parole nei sutra buddhisti, e per questo era considerato uno stile di scrittura maschile, al contrario dello hiragana.
Nel giapponese moderno vengono utilizzati per scrivere onomatopee e parole straniere, traslitterare nomi propri (es. ヴェネツィア, Venezia), e per scrivere i gairaigo(外来語). Cosa sono i gairaigo? Si tratta di parole 100% giapponesi ma “prese in prestito” da lingue straniere. Esistono anche casi di gairaigo totalmente inventati in Giappone, unendo più parole solitamente derivate dall’inglese. Ecco alcuni esempi:
• コンビニ konbini, abbreviazione di convenience store (コンビーニアンスストアー).
• リモコン rimokon, abbreviazione di remote controller (リモートコントローラー)
Rispetto allo hiragana, il katakana è considerato più difficile da memorizzare: sia perché viene studiato dopo il primo sillabario, sia perché il suo utilizzo è riservato a parole straniere e/o meno comuni.

SEGNI DIACRITICI E ALLUNGAMENTI

Segni diacritici. Gli stessi suoni possono essere formati utilizzando le corrispettive sillabe katakana

Quelle presenti, infatti, sono le sillabe base; aggiungendo dei pallini o delle virgolette (chiamati segni diacritici) ad alcune di esse, si possono formare le sillabe mancanti.
Altri suoni possono essere creati aggiungendo dei kana più piccoli alla destra della sillaba che vogliamo modificare; è il caso del “piccolo tsu”, che si usa per raddoppiare la consonante successiva. Allo stesso modo anche le sillabe “ya”, “yu” e “yo” se scritte in piccolo modificano il suono della sillaba che le precede (es. にゃnya, シュshu etc.).
Esistono, infine, suoni allungati che vengono indicati in modi diversi a seconda del sillabario di riferimento; nello hiragana vengono indicati con una vocale, mentre per il katakana si utilizza un trattino dopo la sillaba.

 

RIASSUMENDO
Come abbiamo visto, la lingua giapponese ha un complesso sistema di scrittura, in cui hiragana, katakana e kanji si mischiano e si integrano.
In questa lezione non abbiamo potuto parlare dei kanji, ma non disperate, perché la prossima lezione di lingua sarà interamente dedicata a loro. Prima però ci soffermeremo un po’ sul gioco del karuta assieme ad un ospite speciale …
Curiosi? Allora continuate a seguirci!
A presto,

–Lilolilosa

____________________________________________________________________
Fonti bibliografiche:
Hatsumi Ueda e Masako Suzuki, Kanji – Lingua Giapponese 1, Cafoscarina, 2012/2013.
Hiragana Katakana – Lingua Giapponese 1, Cafoscarina, 2012/2013

Share on Facebook Share
Share on TwitterTweet
Share on Pinterest Share
Send email Mail
Print Print

Filed Under: Archivio, News Tagged With: hiragana, katakana, lingua giapponese, pillole di Giappone

🏮 𝗨𝗟𝗧𝗜𝗠𝗜 𝗔𝗥𝗧𝗜𝗖𝗢𝗟𝗜

  • Laboratori manga al “Japan day” a Forte Marghera
  • C’era una volta un manga – I nuovi mangaka
  • Workshop KODOMO NO HI a Spinea per “SPIN-UP”!
  • Workshop di inchiostrazione “Nero su bianco”

🔥 @𝗠𝗔𝗡𝗚𝗔𝗦𝗖𝗛𝗢𝗢𝗟𝗩𝗘𝗡𝗘𝗭𝗜𝗔 𝗘̀ 𝗦𝗨 𝗙𝗕 𝗘 𝗜𝗚!

MangaSchool

✍️ 𝗦𝗖𝗢𝗣𝗥𝗜 𝗜 𝗖𝗢𝗥𝗦𝗜 𝗗𝗜 𝗩𝗘𝗡𝗘𝗭𝗜𝗔𝗖𝗢𝗠𝗜𝗫

📧 𝗜𝗦𝗖𝗥𝗜𝗩𝗜𝗧𝗜 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗡𝗘𝗪𝗦𝗟𝗘𝗧𝗧𝗘𝗥!

> Clicca qui per iscriverti e seguire le news di VeneziaComix

· © 2022 VeneziaComix · C.Fisc. / P.Iva: 03730310277

Gestisci Consenso Cookie
close
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci terze parti Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}