Benvenuti sotto i ciliegi! Prendete pure un posto sulla tovaglia, dato che oggi inizierà la nuova rubrica “I ciliegi di Yoyogi”, l’equivalente virtuale di un picnic tra amici (durante la quale posso parlare solo io… però facciamo finta di niente).
E, dato che l’estate sta volgendo al termine, quale scenario migliore per questi picnic, se non un posto all’ombra dal sole primaverile, sotto i candidi fiori di ciliegio?
Innanzitutto, le presentazioni. Mi chiamo Mari Tung e, come le mie colleghe delle passate rubriche, anch’io studio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel mio caso, sono studentessa all’ultimo anno del corso triennale. Al di fuori degli studi, sono un’appassionata di storia ed arte giapponese. Sarà per me un onore accompagnarvi durante questo viaggio!
Il nome della rubrica prende spunto dal parco di Yoyogi (代々木公園), nato come base per scopi militari, divenne il Villaggio Olimpico delle Olimpiadi di Tokyo 1964, per poi essere convertito in un parco pubblico nel 1967. Da allora, il parco pullula di vita, ed è meta particolarmente degna di nota nel periodo dell’Hanami (la tradizionale usanza di ritrovarsi nei parchi in primavera per ammirare la fioritura dei ciliegi sakura), nonostante il numero di sakura sia relativamente ridotto rispetto ad altre zone. Il panorama, roseo in primavera, si tinge d’oro nel periodo autunnale, in cui sono i ben più numerosi ginkgo a dominare la scena. Meta particolarmente nota sia a residenti che a turisti per essere allo stesso tempo un luogo sia per rilassarsi durante un pomeriggio particolarmente tranquillo che per ritrovarsi con gli amici per divertirsi, nella quale confluiscono vita mondana, pop culture e shintoismo.
Questo parco si trova infatti a Shibuya, uno dei quartieri più affollati e caotici della città e punto nevralgico della vita di coloro che amano moda e divertimento, ma è facilmente raggiungibile anche dalla stazione di Harajuku, capitale della street fashion nipponica e dal santuario Meiji (明治神宮), dedicato all’imperatore da cui prende il nome e sua moglie. La zona è quindi oggi frequentata da svariate tipologie di persone e svolge un po’ la funzione di ‘melting pot’ di zona per tutti i diversi stile di vita che confluiscono in quest’area verde.
La zona di Yoyogi è molto popolare anche nel mondo degli anime e degli otaku, con molte serie che ambientano le proprie scene nella zona del parco o della stazione e fan che decidono di visitare le suddette zone (il fenomeno viene chiamato anime tourism o talvolta, nello specifico dai fan giapponesi, anche seichi junrei 聖地巡礼, termine più comunemente usato per descrivere i viaggi la cui meta sono i luoghi sacri per il pellegrinaggio religioso) per il motivo sopra riportato. Talvolta, vengono anche organizzati nella zona circostante alcuni photoset, sia a tema cosplay (di gruppo e di singoli) che per mostrare gli outfit più particolari della street fashion.
Ho scelto questo nome perché anche la mia rubrica vorrebbe essere una scatola nella quale parlare di svariati argomenti, dalla moda alla storia artistica del giappone al mondo degli anime, con le dovute pause per mandare giù un morso di hanami dango, o stappare una Ramune fresca presa al Conbini in zona.
Con le presentazioni è tutto! Ci vediamo al prossimo articolo, じゃあね!
– Mari 🌸
Fonti immagini:
flickr.com/photos/skrb/20893432214
flickr.com/photos/eriklevin/40127446140/
flickr.com/photos/31029865@N06/37989804526/
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